venerdì 28 febbraio 2020

Rita Iacomino


LE ALLEANZE


L’alleanza degli uomini contro le donne.
Quella degli uomini e delle donne.
L’alleanza dei gruppi contro i singoli
di tutti contro tutti.
L’alleanza degli uomini e delle donne contro altre donne
degli uomini e dei cani contro gli altri animali.
L’alleanza dei cani contro l’uomo
degli uomini e dei cani contro i singoli.
L’alleanza dei singoli contro le persone
delle persone contro altre persone.
L’alleanza della gente contro le parole
delle parole contro i singoli e le persone sole.
L’alleanza dei pianeti contro i singoli segni
dei segni contro le parole
Le stelle che alleandosi formano galassie
delle galassie contro i buchi neri.
L’alleanza dei pensieri contro i sogni
dei sogni contro le chimere.
Dei soli contro la folla e viceversa.
L’alleanza di uno con se stesso contro gli altri
degli altri contro i morti dei morti contro i preti.
L’alleanza dei preti contro le suore
di fratelli e sorelle
contro i genitori.
L’alleanza dei vecchi contro chi muore
dei malati contro il tempo.
Alleanza di alleanze contro chi rimane indietro.


dal poemetto inedito Cronache dalla sparizione del mondo

mercoledì 26 febbraio 2020

Francesco Dalessandro


IMITAZIONE

         John Keats

inavvertito, non visto, non udito
ho lasciato la mia piccola regina
le languide membra morenti in un sonno d’argento
oh, nel loro tocco incantato,
chi può dire, chi, se tutto questo
sia per folle crudeltà o per gelosia?


lunedì 24 febbraio 2020

Roberto Pazzi

17 GIUGNO 1977

Cenava Napoleone a Waterloo stasera,
dava gli ordini per la sveglia,
riceveva gli ultimi messaggi,
compiva gesti che sapeva
sarebbero rimasti poi nella memoria.
Le sentinelle si preparavano al cambio.

da Un giorno senza sera. Antologia personale di poesia 1966-2019, La nave di Teseo, 2020

venerdì 21 febbraio 2020

Francesco Dalessandro

ANIMA

                            prime variazioni su Juan Ruiz      

1

eri confine anima
offesa dal silenzio
ma nella notte fuoco
che infuriava col vento


2

eri fra noi come confine e centro
voce anima scesa nel silenzio
e nella notte dove ancora tace
tutto l’amore vivo tutto il vento
e nel torpore della mente il mondo


lunedì 17 febbraio 2020

Edoardo Ferri

SECONDO MATTEO

Quando compulsi pagine
di mostri preistorici
il tempo si schiude
verso paesaggi lunari,
perché il tuo sguardo è
scoperta e segno
di audaci traversate
e muove pianeti
ai confini dell’infanzia.


(inedita)

venerdì 14 febbraio 2020

Roberto Pazzi

LA SPERANZA

Meglio non chiamare nessuno,
sentire l'eco della sua voce
dentro la mente libera,
splendida conchiglia morta
dove l'animale fu felice.
Le camere vuote della mente
sanno l'odore della felicità,
asettici giardini
dove ogni ora la memoria
spunta rami ribelli
e tormenta le erbe più alte.
Disordine preme le aiole,
le salva il desiderio
di mantenere la geometria
dell'incontro.
Così la mia vita è tregua
fra opposte volontà,
giardino tentato
che sogna il deserto.

da Un giorno senza sera. Antologia personale di poesia 1966-2019, L a nave di Teseo, 2020



mercoledì 12 febbraio 2020

Roberto Pazzi

TANTE SONO LE LINGUE DEL MONDO

Tante sono le lingue del mondo,
solo il silenzio non c'è;
tu sai che poeti e peccati
saranno rimessi,
sono io, aprimi!

da Un giorno senza sera. Antologia personale di poesia 1966-2019, La nave di Teseo, 2020

lunedì 10 febbraio 2020

Roberto Pazzi

A SERA A ME LA BARBA


A sera a me la barba
è diventata dura e nera,
i tuoi capelli di zucchero filato
invece non si sono mossi,
non li spettina il vento,
chi sei?

da Un giorno senza sera. Antologia personale di poesia 1966-2019, La nave di Teseo, 2020

venerdì 7 febbraio 2020

Alessandro Ricci


AUTOSTRADA DEL SOLE

  
So a memoria parecchie poesie
di Lowry, qualche passo latino, due
o tre lettere di Dylan Thomas
ed altro ancora. Mi piace e
mi riesce far scivolare la macchina
in controsterzo nelle curve veloci.
Insomma sono un guidatore bravo
e cólto, nei bar Alemagna delle
stazioni di servizio entrano prima o poi
i tanti che ho sorpassato, che
sorpasserò, ma io resto certamente,
come disse la maestra alla mamma,
ben altrimenti sensibile. Sarà pure vero
che sia così, uomini sciamannati
in ressa alla cassa.

Questa notte sono stanco anche
per voi, ho nella mia le vostre
facce dissepolte dal buio, mi sento
di Reggio Emilia o Calabria, con o senza
basette e famiglia, rappresentante
o emigrato, uomo o uomo.
                                           Ho finito
la pagnottella, ho finito il caffè, ho finito
pure la sigaretta e questo venerdì, ho sonno.

Amerei la vita pur
nella luce dei neon, tra i soffi
della Faema Express, le monete
da cinquanta nel piatto,
il trillare idiota dei flipper
laggiù nel fondo.

L’amerei, ma non posso. Ora so, chiara-
mente?, che l’incubo (non) durerà.
                                                      Sto così in piedi,
in mezzo alla gente che non lo sa, che non deve
saperlo.
             E perché poi?

Il cassiere ha una giacca esausta
e occhi giallo banana. No, è il contrario,
le parole sbagliano sempre; dio, ti prego
che non capisca, che non mi legga il pensiero
con quest’errore, che non s’offenda.

Lo guardo con amore. Lui aspetta che paghi.


da Tutte le poesie, Europa Edizioni, 2019

TUTTE LE POESIE, di Alessandro Ricci, è stato presentato ieri presso Palazzo Assicurazioni Generali, piazza Venezia, 11 - Roma




mercoledì 5 febbraio 2020

Alessandro Ricci

INDISCREZIONI SU CAVALCANTI
  

– Uccidono Guido!

Lo grido nei vicoli
e nelle piazze, alle fontane
dov’è il viavai dell’acque,
ai cavalieri che passano
con le rosse zimarre,
alle celesti dame.
La gente che si ferma mi dice
che non è vero, che non ha
colpe, che non ho
colpa.

Ma Guido muore!   Ieri
ha scritto col sangue,
s’è sbiancato alla candela:

– TU PENSI CHE ARRIVI
DAL MARE?

Poi non ha detto più nulla,
e c’era molta luna sull’assito
dell’altana.   Ai primi
colombi dell’alba,
s’è sporto a guardare
il sole. Là dove LEI
mai sarebbe arrivata.

Io son da solo. Guido
mastica le mascelle,
il suo cuore è bellissimo.

Lui forse no, ma io ho paura
che non desista,
che chieda.

*                                 

Forse così, in un mattino
doloso di primavera, nato
dai versi, salito a rarità
di suono, a miracoli
di bianco sulla luce
di un volo che pure immobile
e cieco negli istanti
ultimissimi Guido seppe
volare e vedere, morendo
del proprio amore più che
dell’intransigenza
e del genio, e finalmente
sapendolo, come una perla
di Cina rinvenuta nell’anima,
stretta in pugno e di pari
natura, di pari
grazia, LEI,
lui, il mare poco
distante, il mare
che mescola...

Forse cosi
l’immoderato e miserando amico
trovò Guido Cavalcanti
al ritorno sulla terrazza,
un poco scivolato
dalla scranna, gli occhi
sbarrati in alto,
chiarissimi,

più del cielo.


da Tutte le poesie, Europa Edizioni, 2019


TUTTE LE POESIE, di Alessandro Ricci, viene presentato domani, giovedì 6, alle ore 17.30 presso Palazzo Assicurazioni Generali, piazza Venezia, 11 - Roma

lunedì 3 febbraio 2020

Alessandro Ricci


BAIA, UN SUICIDIO PER ACQUA


Accompagnandolo
Elvio e Licinio giù
per la gradinata di Baia
Alta alla riva, Furio vide
la Punta dell’Epitaffio
e la villa di Mario
quell’ultima volta,
una notte di luna
ardente, torce
estinte, venti
conclusi.

Nel golfo balenavano
le correnti soltanto,
in mosse pigre di nuvola.

Furio pensò: «Ecco
la discesa agli scali,
non poteva pretendersi
immagine più circolare
di questa», chiese
per eleganza notizie
della guerra civile
e s’accorse di non subirle,
dunque gli apparve chiaro
quanto fosse finita.

La scalinata interminabile,
il silenzio dei tre, di tutto,
Baia è tutta un giardino,
si cala-katàbasis passo
dopo passo.
Non si astiene la luna.

Escogitando
una frase che li colpisse,
Furio ebbe spavento ancora
e si contenne, la riva era
prossima e così l’occasione
ultimissima della memoria,
finalmente forse
la luce netta,
un abbaglio:

              medesimo e sempre
                        caos,
            questo non l’aspettava.

«Tutta una vita di prova
per esserne assuefatto, e certo
meglio di ora, altro
che amari aliquid, non avrò stretto
una cosa per un momento».

Pensò scortillum
e il dolore fisico, «proprio
oggi il compleanno di Cesare»,
poi nuovamente
SCORTILLUM
per il fascino della parola,
che schifo.

I gradini finali, barche
essudano la salute raggiante
dei peripli, tirate in secco,
aste
e vele, salmastro e rena.
Acqua di barile,
battute esauste sui moli
e le chiglie, uffa
di grilli, che
luna enorme.

A Furio non venne
alcunché di nuovo,
ma un goffo
esito di vergogna e
non sciolse neppure
la tunica: «Dunque
per noi vivi la morte
non è un fatto...»

ma Elvio e Licinio poeti
ancora
non l’ascoltavano,
anzi parevano più imbarazzati
che mesti, e meno che mesti
intenti: «Il primo e l’unico
evento – pensò –, importante
al di là di ogni... chi
l’avrebbe mai detto».

Si congedò guardando in basso,
o di lato, così vide il fianco
nord del Sudatorio di Trìtoli,
due satiri di marmo e il Tempio
di Baios,
               e i sandali di Veranio,
che strano
                 in quel tratto di costa,

ma domani li avrebbe trovati.


Si calò dove
più forti riflessi...
il mare un lago
sempre più lago un attimo
un lago di luna
negli occhi.


da Tutte le poesie, Europa Edizioni, 2019


TUTTE LE POESIE, di Alessandro Ricci, viene presentato giovedì 6 alle ore 17.30 presso Palazzo Assicurazioni Generali, piazza Venezia, 11 - Roma