mercoledì 28 febbraio 2024

Robert Lafont

 

Da  PAROLE AL VECCHIO SILENZIO (1946)

 

III

Poi se ne vanno silenziose le ore

dietro il fumo delle sigarette

straniere come la tua vita

nell'eternità delle domeniche azzurre.

 

VIII

Il giorno di seta e di sole

è nello spazio celeste che l'accarezza.

 

Sulle terrazze bianche

i corpi delle fanciulle nude

dormienti da secoli

custodiscono le porte dorate

dei giardini dimenticati

con un sorriso blu di sfingi.

Gioielli d'oro sulla carne

bruna. Verso il cielo

l'offerta magica dei seni.

E dormiranno eternamente le fanciulle

dietro il segreto delle loro labbra

senza che un dio venga ad amarle.

 

Ascolta il canto della brezza azzurra tra i pini

e poi il canto eterno delle cicale nei pini.


Traduzione di Pier Paolo Pasolini


lunedì 26 febbraio 2024

Roberto Pagan

 

LUCE DEI PERDENTI

 

La sommessa ironia. L’angustia

fatale della vita. Il pegno

spietato della morte. Per il resto

andare senza timbro e senza

passaporto al vento

dell’eventualità. La foglia frale,

questo sì, sgomenta:

l’autunno delle foglie è luce

dei perdenti, è l’onda

in cui nuotare l’ultima bracciata.

Arrendersi ancora e come sempre

ai semafori rossi

senza nessuno che indichi la strada

e non sapere

s’era giusta o sbagliata quella presa

 

Da Versi fuori stagione, Fuorilinea, 2023

 

venerdì 23 febbraio 2024

Massimo Morasso

 IN PRINCIPIO FU LA PAROLA



In principio fu la Parola

e, per sua grazia, i mondi generati:

la realtà.

 

Ma il tempo passa, e tutto si dimentica.

Le volpi, ormai

s’industriano a zittirla, la parola,

raspano intorno alla memoria dell’origine

per affossarla nel sonno della lingua…

 

Però restano piccole nei branchi,

patetiche e cialtrone, e non ci riusciranno.

Cantiamo un kyrie anche per loro, Cristo Santo,

per le tribù dei vignaioli illuminati

e poi per noi, per i poeti

che non sanno quel che fanno.

 

da Frammenti di nobili cose, Passigli, 2023

mercoledì 21 febbraio 2024

Marcella Corsi

 ACCORGIMENTI D'ALI


Accorgimenti d'ali hanno le tue verdi labbra

fiore di pesco contento di freschi conversari


nel respiro di marzo il tuo capo

mi pesa sul petto dolce come fresche foglie

sul ramo, leggero come l'ala del fringuello


e te ne vai veloce nel sonno aperto


da Hanno un difetto i fiori, Amadeus, 1994



lunedì 19 febbraio 2024

Roberto Pagan

 

SENZA APPIGLI

 

E allora ecco che viene

anche questo sgomento. Credevi

di sapere e non sai. Se qualcosa

sapevi è moneta scaduta fuori corso.

Non ha impronta il passato.

 

Un rocciatore senza appigli

sulla parete spazzata dal vento.

Solitudine dell’ora

mentre l’ombra si approssima

 

campana vuota

sprofonda.

 

da Versi fuori stagione, Fuorilinea, 2023



venerdì 16 febbraio 2024

Rossano Pestarino

 

QUELLA MATTINA ESCO PRESTO

 

Quella mattina esco presto, più presto del solito.

Scendo le scale anche più calmo del solito,

stranamente. Subito fuori dal portone

stendo la mano per vedere se piove,

ma è già sereno il cielo.

Comincia il giorno: le tortore nei nidi,

i passeri stupiti

che mi osservano attraversare la piazza

con il mio vecchio passo, vecchio e solo.

C’è tutta la campagna che ci aspetta,

poco oltre il paese.

E finalmente anch’io

ho questi occhi piccoli e acuti dei pennuti

che tutto vedono e tutto ricordano;

finalmente mi vedo anch’io dall’alto,

dall’alto del volo.


(inedita)

 

mercoledì 14 febbraio 2024

Vincenzo Di Maro

 C’È UNA VOCE CHE CHIAMA

 

C’è una voce che chiama: dunque devo

attraversare trasalimento e buio.

Sarà come abbracciare con lo sguardo

la costa, tutta intera dal mare

mentre più netto appare il profilo

dei paesi. Tra le finestre sul promontorio

già oltre il parapetto, lumi accesi.

È la notte: c’è chi scruta così

l'orizzonte invisibile degli occhi                                 

che consumano gli occhi. La notte

inaudita di chi spera la nostra

voce. È la tempesta,

qui.


(inedita)

lunedì 12 febbraio 2024

Marcella Corsi

 TUTTO ERA


Tutto era

cambiato

ma il pensiero rintracciava sporgenze

sentieri per lievi passi di corsa


Entrai senza guardare a sbarre né a mura


andai diritto al centro del ricordo

dove il susino nero divideva il prato


e col suo tronco sottile

amoreggiai senza ritegno


da Hanno un difetto i fiori, Amadeus, 1994

venerdì 9 febbraio 2024

Alessandro Ricci

 COSA È QUESTA SERA



Cosa è questa sera di arrivo.

La moglie infedele non è venuta,

i compagni non hanno fiducia,

più che mai nel paese le generazioni

commentate

disquisite

numerate,

una ad una si ripongono nelle case

e al vento l’autunno plana la notte.

 

A bassa velocità

scandaglio coi fari

l’itinerario degli arrivi e delle partenze.

 

Sebbene di prammatica,

è quasi altrove, quasi tardissima

ogni risposta possibile,

mentre sfilano con lentezza

le luci della fabbrica, e sfila

anche il silenzio che varca dalla villa,

fra gli alberi vizzi.



(ritrovata) 

mercoledì 7 febbraio 2024

Alessandro Ricci

L’ULTIMO FURIO 

  

  “Attendo  l’insaputa che atterri i grovigli:

l’attimo, la figura o l’incandescente

approvazione della scuola di Stabia.

   Il saggio direbbe: ‘tutto è perduto’.

E in sorriso il libro mi sarà tolto,

come coltello dalla mano.

 

   … Ma ho ragione, ho ragione”.


(ritrovata)

 

 

 

lunedì 5 febbraio 2024

Marcella Corsi

 SE HAI PAROLE


Se hai parole dimmi gli occhi del mandorlo

le sue minuscole labbra marroni di terra

spediscimi a volo di tordo ciocche vive

i suoi capelli di foglia, ti renderò

affrancato di corteccia un pensiero

forte del suo fiorire (ma non tagliarli

troppo corti: son così belli

e odorosi, lucenti i suoi capelli ricci


da Hanno un difetto i fiori, Amadeus 1994

venerdì 2 febbraio 2024

Rossano Pestarino

 C'E' POESIA E POESIA



C’è poesia e poesia.

Se non è “di ricerca”, la poesia,

è come un guanto senza le dita.

Le pagine le sfogli, leggi, sì,

ma ti si fanno viola le unghie,

ti gelano dal freddo. Ma non è,

la poesia di ricerca, quella che

ci propinano, è

quella che cerca l’uomo (quella vera),

come Diogene col suo lanternino.

 

(Inedita)