mercoledì 29 aprile 2020

Jude Stéfan


COME LA MADRE IL SUO BAMBINO


Come la madre il suo bambino così
io ti spoglio ma molto lentamente.
Messe a nudo le braccia le bacio del tuo
petto scoperto in riverenza; cadono
quindi la gonna e le sue gale
alle tue gambe adorate fedeli. Allora
io spargo i tuoi capelli tu liberi
la gola sfilandomi fibbie e anelli
per una carne più pura con le tue fini
dita premi i miei occhi indociliti.
Se giaci se guerreggi a turno muti
e gementi alla messa dei corpi ci comunichiamo
con l’ostia delle lingue e delle labbra


Traduzione di Gianfranco Palmery

da Alma Diana, Il Labirinto, Roma 2000

lunedì 27 aprile 2020

Fernando Pessoa

  

AH, TUTTO È SIMBOLO E ANALOGIA


Ah, tutto è simbolo e analogia!
Il vento che passa, la notte che rinfresca
sono tutt’altro che la notte e il vento:
ombre di vita e di pensiero.

Tutto ciò che vediamo è qualcos’altro.
L’ampia marea, la marea ansiosa,
è l’eco di un’altra marea che sta
laddove è reale il mondo che esiste.

Tutto ciò che abbiamo è dimenticanza.
La notte fredda, il passare del vento
sono ombre di mani i cui gesti sono
l’illusione madre di questa illusione.

da Faust, Einaudi, 1988


Cari lettori, causa un trasloco che si protrae, sono privo di tutti i miei libri, i quali sono inscatolati e chiusi in un deposito, chissà dove. La loro assenza non mi consente di variare troppo la programmazione di questo blog, perciò avete letto più spesso del solito (e leggerete ancora) le mie poesie e quelle di amici che in qualche modo trovo salvate sul mio pc; oppure poesie tratte da libri di amici pubblicati da poco e letti in queste settimane; o, ancora, poesie tratte da qualche libro di fortuna, come oggi.

venerdì 24 aprile 2020

Giuseppe Rosato

MORTA AI MIEI GIORNI COME SE PER SEMPRE


Morta ai miei giorni come se per sempre
stamattina è tornata a farsi viva
esitante, capivo che veniva
da un buio chi sa dove sofferto,
in quali abissi spaccati dal sole
di che cieca distanza prigioniera.
Mi s'è fatta vedere all'improvviso
mentre tentava di appigliarsi ai vetri
appoggiarsi alle piante del terrazzo,
forse già ferma ai culmini dei tetti.
A passi silenziosi la sorpresa
incredibile di un altro inverno.

da Un altro inverno, Book Editore, 2020

mercoledì 22 aprile 2020

George Gordon Byron


IO NON VIVO IN ME STESSO MA DIVENTO


Io non vivo in me stesso, ma divento
parte di ciò che mi circonda; e le alte montagne
per me sono un sentimento, ma il brusio
delle umane città una tortura: non vedo
niente da odiare in natura, salvo essere
un anello riluttante in una catena carnale,
classificato fra creature, quando l’anima
può fuggire e col cielo, i picchi, l’ansante distesa
dell’oceano, o le stelle, mischiarsi, e non invano.



Traduzione di Francesco Dalessandro


da Childe Harold’s Pilgrimage, Canto III, stanza 72

lunedì 20 aprile 2020

Pietro Cimatti


FRATELLO LEGNO


Fratello legno, trucioli
sopravvissuti all’albero,
amorosamente composti ai piedi d’una scala
per lo spazzino di domani;
fratelli trucioli, cuore
di un albero che tese le mani di foglie
sulla sua ombra, creature sfuggite
al regolo e alla pialla,
domani all’alba sarete gettate,
così nude così graziosamente ondulate,
nel carcere immondo dei rifiuti.

Io così vivo, che vorrei talvolta
essere scelto da regolo e pialla
per una casa, e non vivere
tutta questa notte ai piedi d’una scala
che non posso salire,
ad aspettare l’alba.



venerdì 17 aprile 2020

Margherita Guidacci


NON VOGLIO
                                            La farfalla è condannata per le
                                                   sue ali, che sono antieconomiche.
                                                                     Osbert Sitwell

Tutti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri
e difficili, ma io vedo chiaro
e so che in fondo sono solamente
metri e gessetti con cui misurate
e segnate – segnate e misurate
senza stancarvi.

Sfilate spilli di tra le labbra, come una sarta:
me li appuntate sull’anima
e dite: «Qui faremo un bell’orlo.
Dopo starai tanto meglio.»

Io non voglio che mi tagliate un pezzo d’anima!
Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo,
ebbene, non voglio entrarci.

Sono un poeta: una farfalla, un essere
delicato, con ali.
Se le strappate, mi torcerò sulla terra,
ma non per questo potrò diventare
una lieta e disciplinata formica.




mercoledì 15 aprile 2020

Paolo Ruffilli



CHIUSI NEL SOGNO


Nati dal corpo di natura,
distaccati e alzati in volo,
ma ricaduti in ansia e per paura.
Eppure, amando intanto
la vita per se stessa,
disamorati delle cose umane
abituati a rimirarle, quelle,
da lontano e, nel distacco,
sentendole più care e belle.
Disposti a sopportare disagi
e strazi, misfatti ed infortuni.
Chiusi nel sogno intatto
di uscirne, chissà come, immuni.

da Le cose del mondo, Mondadori, 2020


Cari lettori, causa un trasloco che si protrae, sono privo di tutti i miei libri, i quali sono inscatolati e chiusi in un deposito, chissà dove. La loro assenza non mi consente di variare troppo la programmazione di questo blog, perciò avete letto più spesso del solito (e leggerete ancora) le mie poesie e quelle di amici che in qualche modo trovo salvate sul mio pc; oppure poesie tratte da libri di amici pubblicati da poco e letti in queste settimane.  


lunedì 13 aprile 2020

Paolo Ruffilli




NON RIESCO A FIGURARMI CHE SI SPOGLIA


Non riesco a figurarmi che si spoglia
e gli si stende accanto, e non riesco
neppure a immaginarmi che sta nuda
o in sottoveste... ma sento il cigolio
del letto ripetersi di là dalla parete
in quelle stanze amare e nere
e sento l'urto dei corpi e delle teste,
l'effetto delirante della voce
traviata e rotta dal piacere.

da Le cose del mondo, Mondadori, 2020


Cari lettori, causa un trasloco che si protrae, sono privo di tutti i miei libri, i quali sono inscatolati e chiusi in un deposito, chissà dove. La loro assenza non mi consente di variare troppo la programmazione di questo blog, perciò avete letto più spesso del solito (e leggerete ancora) le mie poesie e quelle di amici che in qualche modo trovo salvate sul mio pc; oppure poesie tratte da libri di amici pubblicati da poco e letti in queste settimane.  

venerdì 10 aprile 2020

Paolo Ruffilli



NELLA FELICITÀ CI SFIORA IL TEMPO


Nella felicità ci sfiora il tempo
senza lasciare tracce vere
e poi il ricordo, per quanto faccia,
non è capace di far rivivere il piacere.
Di qui le molte lacrime invisibili
nascoste agli altri e al mondo
sotto un riso tremulo apparente
e tutte le parole false, le frasi ipocrite
tirate fuori e imbastite per la gente.

da Le cose del mondo, Mondadori, 2020


Cari lettori, causa un trasloco che si protrae, sono privo di tutti i miei libri, i quali sono inscatolati e chiusi in un deposito, chissà dove. La loro assenza non mi consente di variare troppo la programmazione di questo blog, perciò avete letto più spesso del solito (e leggerete ancora) le mie poesie e quelle di amici che in qualche modo trovo salvate sul mio pc; oppure poesie tratte da libri di amici pubblicati da poco e letti in queste settimane.  





mercoledì 8 aprile 2020

Giuseppe Rosato

                                                                                     dei figli

Mi darete notizie per attracchi
diversi, sarà il mare
sulla spiaggia sassosa o la sottile
nebula novembrina che farà
debole schermo alla memoria
custodendola ancora per poco,
o per condotte ignote alla gittata
del senno ora precluse: mi darete,
lo so, vostre notizie.

Ma non le avrò, affido a questo manco
di fede estremo il silenzio tra noi
che amore per sempre ci assicuri.

da Un altro inverno, Book Editore, 2020

Cari lettori, causa un trasloco che si protrae, sono privo di tutti i miei libri, i quali sono inscatolati e chiusi in un deposito, chissà dove. La loro assenza non mi consente di variare troppo la programmazione di questo blog, perciò avete letto più spesso del solito (e leggerete ancora) le mie poesie e quelle di amici che in qualche modo trovo salvate sul mio pc; oppure poesie tratte da libri di amici pubblicati da poco e letti in queste settimane.

lunedì 6 aprile 2020

Francesco Dalessandro


LA TENDA

                             seconde variazioni su Juan Ruiz

1

Chiusa la tenda schermo
a sospendere il tempo
eri fuoco che ardeva
e nella luce del piacere mondo


2

La tenda chiusa preservava il dono
reciproco nell’ombra luminosa  
nell’ora numinosa  
schermava l’abbandono            


Cari lettori, causa un trasloco che si protrae, sono privo di tutti i miei libri, i quali sono inscatolati e chiusi in un deposito, chissà dove. La loro assenza non mi consente di variare troppo la programmazione di questo blog, perciò avete letto più spesso del solito (e leggerete ancora) le mie poesie e quelle di amici che in qualche modo trovo salvate sul mio pc; oppure poesie tratte da libri di amici pubblicati da poco e letti in queste settimane.

venerdì 3 aprile 2020

Eleftherìa Sapountzì


LE LACRIME NON PIANTE


Le lacrime non piante
diventano laghi bui
che dimorano sotto gli occhi.
Poi le ombre mangiano un po’ alla volta
tutte le altre strade del volto.
Arrivano alla bocca
unico ardito ingresso all’Ade
e si depositano come zolfo nei polmoni
finché mi affaccio al mondo
guscio di sé
senza che nessuno si accorga
di cambiamenti
di seppur minime alterazioni
circolo libera
solo fragile
solo il «non toccare» devo nascondere.

Traduzione di Viviana Sebastio

Da Σε χρόνο αιωνίως ενεστώτα (In un tempo di eterno presente) Ekdoseis Alexandreia, Atene 2003



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mercoledì 1 aprile 2020

Camillo Fonte



 UNA PASSEGGIATA SERALE


Le sei, tristi! Al fervore
delle strade alla nube
rosa e trepida al vento che la muove
a te così vicina
cantano le ore morte…
                                           «In altra espio
notte senza concordia il respirarti».

Brulica in ampio spazio
ardua luce. Mi vivo
– per averti – fra ruderi sommersi
di memorie, deriva alle diurne
possibili apparenze. Ai molti inganni
tuoi consento. Altra voce
profferisce parole ora d’amore
e ora di minaccia. A che ti pieghi
in solitaria notte?

Transito a migrazioni il promontorio
a sua stagione inclina
e si concede. Eludi,
tu, consuete attenzioni. Mi sgomenta
come canto di passeri indolenti
il superstite amore
che ancora a te mi lega.

da L'isola, di prossima pubblicazione presso Il Labirinto