venerdì 3 aprile 2020

Eleftherìa Sapountzì


LE LACRIME NON PIANTE


Le lacrime non piante
diventano laghi bui
che dimorano sotto gli occhi.
Poi le ombre mangiano un po’ alla volta
tutte le altre strade del volto.
Arrivano alla bocca
unico ardito ingresso all’Ade
e si depositano come zolfo nei polmoni
finché mi affaccio al mondo
guscio di sé
senza che nessuno si accorga
di cambiamenti
di seppur minime alterazioni
circolo libera
solo fragile
solo il «non toccare» devo nascondere.

Traduzione di Viviana Sebastio

Da Σε χρόνο αιωνίως ενεστώτα (In un tempo di eterno presente) Ekdoseis Alexandreia, Atene 2003



Cari lettori, causa un trasloco che si protrae, sono privo di tutti i miei libri, i quali sono inscatolati e chiusi in un deposito, chissà dove. La loro assenza non mi consente di variare troppo la programmazione di questo blog, perciò avete letto più spesso del solito (e leggerete ancora) le mie poesie e quelle di amici che in qualche modo trovo salvate sul mio pc; oppure poesie tratte da libri di amici pubblicati da poco e letti in queste settimane.  


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