venerdì 30 agosto 2019

Georg Trakl

BALLATA

La notte era un giardino afoso e greve.
Noi non ci confessammo il nostro orrore,
ma proprio questo ci ha destato il cuore
che poi soggiacque al peso del silenzio.

Non fiorì, quella notte, alcuna stella
e nessuno, nessun per noi pregò.
Solo, nel buio, un demone ghignò.
Maledetti voi tutti! E il fatto avvenne.

Traduzione di Ervino Pocar

da Poesie, BUR, 1974


mercoledì 28 agosto 2019

Robert Graves

AMANTI D'INVERNO

La posizione dell'albero
   indica il vento dominante;
la nostra, il lungo tormento
   dei tuoi lunghi malumori.

Però, guarda, incliniamo in avanti
   non all'indietro, come in dubbio,
e con rami ancora verdi
   usciamo in salvo dalla bufera.

Traduzione di Giovanni Galtieri

da I poeti sono uomini, Guanda, 1964


lunedì 26 agosto 2019

Alessandro Ricci


L’EXPLORATOR
  


Primo sulla collina di Sèffos,
vide l’altro versante pieno di Parti.

– Quadrato stavolta ha sbagliato
di grosso, non era qui che dovevamo
passare. Ci faranno a pezzi prima
di sera. Noi, i Romani, i padroni
del mondo.

Si voltò a guardare la coorte,
la migliore della legione: silenziosa
e composta, s’avvicinava alla cima.

                      Non fischiò
il pericolo ai suoi come avrebbe
dovuto. Si distese a guardare
una nuvola lentamente fra i rami,
tanto era troppo tardi.


da L'editto finale, Il Labirinto, 2014



venerdì 23 agosto 2019

Giovanna Bemporad

ALTRA ROSA

China sul margine del tuo segreto,
o rosa in veste diafana, mollezza
di corpo ignudo, incrollabile tempio
che in vigilanza d'amore mi tieni,
non so di che rilievi si componga
la tua bellezza. E all'onda dei profumi
che col ritmo di un alito tu esali
misuro il tuo pallore e il mio languore.
Mi tenta ogni tuo petalo concluso
nel giro di una linea sensitiva,
mollemente incurvato e pieno d'ombra.

(1945)

da Esercizi, Urbani e Pettenello, 1948

mercoledì 21 agosto 2019

Robinson Jeffers


AI TAGLIAPIETRA

Tagliapietra che nel marmo combatti il tempo e già sconfitto
Sfidi l’oblio
Cibandoti con guadagni beffardi, ben sai che la pietra si spacca,
Che i segni cadono e lettere squadrate in romano
Al disgelo si sfaldano e la pioggia consuma. Anche il poeta
Si costruisce il monumento cinico;
Poiché l’uomo sarà cancellato, la gaia terra morirà, e morirà
L’intrepido sole, accecato e col cuore spento:
Eppure la pietra ha resistito millenni, e pensieri dolenti han               trovato
Dolce riposo in vecchi canti.



Traduzione di Mary de Rachewiltz

da La bipenne e altre poesie, Guanda 1969

lunedì 19 agosto 2019

Corrado Govoni

LA SORGENTE

Sradicata dal masso la sorgente
libera di contaminarsi
scioglie il suo sonno opaco
nella favella della fresca corsa,
ma infelice oramai
di non esser più niente
se non solo, per poco,
nella fragile stretta del ghiaccio.
Invano cerca un'evasione
rallentando la fuga
nel paesaggio di fuoco
come un albero di silenzio
rimpiangendo quand'era sotto il sasso
angelo di non essere:
anche il solo specchiare è una fatica,
e la più pura trasparenza
un'atroce violenza;
ché il breve strappo dei tuoni e dei lampi
la ricaccia a donarsi ed a corrompersi
nuovamente giù,
mescolata alla terra dei campi
nella sua eterna impura schiavitù.

da Conchiglia sul quaderno, 1948

venerdì 16 agosto 2019

Georg Trakl

LAMENTO

Sonno e morte, le aquile tetre
frusciano tutta la notte intorno al mio capo:
la gelida onda dell'eternità
ingoierà forse
l'aurea effigie dell'uomo.
Contro orridi scogli
si sfracella il corpo purpureo.
Ed è un lagno la voce opaca sul mare.
Sorella di burrascosa tristezza,
vedi: una barca angosciata affonda
sotto le stelle,
sotto il tacito volto della notte.

Traduzione di Ervino Pocar

da Poesie, BUR, 1974

mercoledì 14 agosto 2019

Gilda Musa

CENTO, MILLE FINESTRE ILLUMINATE

La mia finestra, qua. E forse cento
forse mille finestre nella sera
poetica, là fuori - a una a una,
a triadi, a grappoli - si accendono.
Quelle luci-notizie si trasmettono
quali esempi di vita individuali
differenti e a contrasto nel mosaico
poliedrico di casi e di destini.
Mi piace immaginare che fra tante
anche la luce-notizia risplenda
di un compagno-poeta che si ostina
fantasioso e ribelle sulla pagina.

Già ieri si accendevano, là e qua.
Così domani: almeno, è supponibile.
Ma d'improvviso - là e qua - le colgo
- non per supposizione, ma certezza -
imparzialmente uguali nel procedere
sul segmento fissato: alfa-omega.

lunedì 12 agosto 2019

José Maria de Herédia

GIASONE E MEDEA

                                               a Gustave Moreau

In una quiete incantata, sotto l'ampio fogliame
Della selva, culla di timori antichi,
Un'alba prodigiosa, intorno a loro, ravvivava
Di lacrime una strana e ricca fioritura.

Nell'aria magica dove fluttua un profumo di veleno,
Con parole lei spargeva un potere di malìa;
L'Eroe nelle belle armi la seguiva
Vibrando lo splendore del glorioso Vello.

Con voli di gemme illuminando i boschi,
Grandi uccelli segnavano le volte fiorite,
E nei laghi d'argento pioveva l'azzurro del cielo.

A loro sorrideva Amore, ma la fatale Sposa
Nel seno si portava il suo furor geloso
E i filtri d'Asia e il padre suo e gli Dei.

Traduzione di Cosimo Ortesta

venerdì 9 agosto 2019

Domenico Adriano

QUANDO TI GUARDO

Quando ti guardo
sempre
ti vedo nuda,
natura

Qualcuno pensa,
la poesia

Strani folletti
mi corrono
incontro il silenzio
di Beethoven persi
bambini aghi
di pini

(inedita)

mercoledì 7 agosto 2019

Robert Graves

LEDA

Cuore, di che solitarie ansie patisti
   con che lascivo rimuginio
pensasti all'orrore che scosse Leda
   sotto le ali aperte del cigno.

Poi subito il tuo folle sorriso religioso
   ti gonfiò il petto, ti tese il ventre
e là, sotto il tuo dio, sussultasti,
   saziandoti della tua bestialità.

Pregno sei, come fu Leda,
   di turpitudini, frodi e delitti;
e perpetui la notte, perché è dolce
   il prolungarsi del languore.

Traduzione di Giovanni Galtieri

da I poeti sono uomini, Guanda, 1964

lunedì 5 agosto 2019

Robinson Jeffers


BARCHE NELLA NEBBIA

Sport e gesta, il teatro, le arti, i passi di danza,
Le voci festanti della musica
Affascinano i bimbi, ma mancano di dignità: è la serietà assoluta
Che crea bellezza; la mente
Adulta lo sa.
                        Un’improvvisa folata di nebbia calò sull’oceano,
Soffocato si mosse il pulsare dei motori
A tiro di sasso, là, tra le rocce e il vapore,
A una a una uscirono le ombre
Dal mistero, ombre, barche da pesca, a rimorchio,
Sulla rotta lungo gli scogli,
Una via pericolosa fra la nebbia
E i marosi contro la costa di granito.
Una a una, legate alla barca-guida, in sei sgusciarono
Dinanzi a me nel fumo,
Il pulsare dei motori smorzato dalla nebbia, pazienti e caute.
Aggirando tutta la penisola
Fino ai boa nel golfo di Monterey. Il volo dei pellicani
Non è più bello a vedersi;
Il volo dei pianeti non è più grandioso; ogni arte perde in virtù
Dinnanzi all’essenziale realtà
Di creature intente alle loro opere

Tra elementi della natura seria al pari di loro.

Traduzione di Mary de Rachewiltz

da La bipenne e altre poesie, Guanda 1969

venerdì 2 agosto 2019

Silvia Bre


LA NOTTE SUI MURI SCRIVO


La notte sui muri scrivo
nella corte bianca senza giudici, quando l’occhio si taglia
perché il piombo fiammeggi a calori argento mentre vedo.
Entrasse almeno nella bocca. Io parlo invece
l’artificio, dico il pugnale che baratta
il luogo con un altro
questo comparto industriale smesso dove pascoli
dove si bela tra la ruggine e il tetano negli scoli
e sono così poco che amo anche questo
allucinare senz’alba
mentre spazia una solitudine lunare.
Mi si dica, lo chiedo in ginocchio,
dica qualcuno in tempo che c’è una figura, un’ombra
un gesto di pietà da offrire a un altro
a chiunque, e qualcuno lo farà o lo ha fatto
in un tempo astrale senza saperlo.

(inedita)