LEDA
Cuore, di che solitarie ansie patisti
con che lascivo rimuginio
pensasti all'orrore che scosse Leda
sotto le ali aperte del cigno.
Poi subito il tuo folle sorriso religioso
ti gonfiò il petto, ti tese il ventre
e là, sotto il tuo dio, sussultasti,
saziandoti della tua bestialità.
Pregno sei, come fu Leda,
di turpitudini, frodi e delitti;
e perpetui la notte, perché è dolce
il prolungarsi del languore.
Traduzione di Giovanni Galtieri
da I poeti sono uomini, Guanda, 1964
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