CORPO IN SCENA
A Gianfranco Palmery
L'ho immaginato magro come il solco
di una penna appuntita. Curioso
della morte spavalda che avanzava
sopra il suo corpo in scena, esposto
all'ultimo risvolto della vita.
Che cosa darle in pasto. Poca fibra
scampata ai denti della malattia.
Forse solo parlarle, dirle tutto
condurla via con sé nella poesia.
da Colori e altri colori, Passigli, 2014
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