venerdì 27 ottobre 2023

Scott Spencer

 Ci sono libri nei quali ci si perde, nei quali si entra per perdersi, perché non si vuole più uscirne. Sono quelli che indagano l’anima o il mistero di sé. 

Di ognuno di questi libri offro solo l’incipit, ovvero il primo, o i primi paragrafi; di qualcuno, l’ultimo o gli ultimi, ovvero l’explicit. Spero, per voi che leggerete, che servano d’invito a perdervi in essi.

Posso citarne molti (ovvero, posso citare alcuni di quelli nei quali mi sono perso io, perché forse ognuno ha i suoi). Dopo Pedro Páramo e Sotto il Vulcano, ecco


UN AMORE SENZA FINE


Quando avevo diciassette anni e obbedivo totalmente ai più solleciti comandi del cuore, mi allontanai dai cammini della normalità e nello spazio di un istante rovinai ogni cosa che amavo, così profondamente amavo, e quando l’incorporea sostanza dell’amore si ritrasse nella paura e il mio stesso corpo finì segregato, fu difficile per gli altri credere che un’esistenza ancora così nuova potesse soffrire così irrevocabilmente. Ma gli anni sono trascorsi e la notte del 12 agosto 1967 divide ancora la mia vita.

 

Traduzione di Francesco Franconeri

Da Un amore senza fine, Sellerio, 2015

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