RESTATE, VERSI
Come quando fosche, nel tempo
ombroso dell'adolescenza, le forze
premono sul mondo
ed è giugno, è sera, e odoranti
selve di glicine dilagano
sul cotto dei muri;
o se, in un'altra
sera, di settembre aureo,
tra pioppi frondosi, nel succo
di un tempo che pare
fisso, ed è, mentre
rosseggiano le bacche delle traslucide
settembrine, senti
una vita ignota,
che urge;
se di nuovo, in un mese
più algido, remoto, contro
il marmo del tempo, quando
le picee
spighe degli anni declinano verso
un vuoto desolato,
uggioso un cielo spiove; - voi
restate, versi, rose
di un più ferreo pensiero,
fiamme
nel baluginante nero.
da Con parole remote, Vallecchi, 2024