(infanzia)
Ecco che
mi vengono in sogno alberi alti come palazzi
stretti
dentro cortili, dentro i ricordi di un’infanzia
selvatica
e nuda.
Mi vengono
in mente
forse mi
seguivano con le loro stille
con i loro
getti scomposti dentro un’infanzia di gocce,
lacrime
d’ambra senza valore.
Si muovono
gli alberi, coi loro piedi pesanti di terra, coi loro legni asciutti
ed è tutto
un muoversi dentro
tutto un
rincorrersi di giardini parlanti.
Ho paura
di trovarmi intrappolata nei giardini
in quei
giardini chiusi, con alberi giganti e vivi
vivi, in
movimento, sussurranti
coi loro
gesti scomposti con le loro lacrime d’ambra.
(inedita)
Nessun commento:
Posta un commento