AVANTI MIEI OSSICINI
Avanti miei ossicini,
ribadite nel vento
il disegno sbilenco
di un castello anatomico
con folgori di vene
azzurre che attraversano
feritoie e orifizi,
lo sguardo impietrito sull’erba
di parole bruciate come stoppie,
brucate dalle capre
che arrancano abbaglianti
verso la torre rovesciata del sangue.
Da Marine e altri sortilegi, Il ponte del sale, 2006
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