lunedì 10 ottobre 2022

José María Alvarez,

 FRA QUELLE SPOGLIE E ROVINE

 

La bellezza dell’alcol la sua luce d’intelligenza

manifesta davanti ai tuoi occhi

il suo prodigio

Già sazio di donne

di politica d’intellettuali

                                                                         Una

camera all’hotel Amas

vivere negli alberghi (un altro giorno

se n’è andato – il colloquio all’Università la firma

dei libri poi le stesse stupidaggini di sempre la gente

che vuole conoscerti la cena interminabile)

 

                                                                       Ma ora

finalmente sei solo

Bevi tranquillo. Ti sei portato

“The conduct of war”

                                     di Fuller. Libro

splendido. Ma la vodka ti offre

altri paesaggi: Ti vedi bambino in una stanza

d’albergo – scrivi

(una lettera? No, no certo, però) distingui

con chiarezza una data: 1950. Ora sono rovine

scalcinate cucite di pallottole. Un bar, stai

bevendo con Onetti, ti parla di Carmen

Amaya. La

terrazza del Pincio una sera di settembre

e Roma vaniente nel crepuscolo. Una

notte ad Atlanta, molto ubriaco leggendo

Malaparte

 

                                                Da quando

il denaro è nelle mani di chi

ce l’ha, bene, credo

che non ci sia niente da fare

                                                      … Sì, forse

– t’aveva detto Welles – questo, fumare, leggere un buon libro poi chiamare che mandino

una donna. Non tarderà molto quel momento

in cui dovrà occultarsi ogni traccia

di lucidità cultura buon gusto

                                                              Lawrence

lo sapeva già

no?

Prima dell’Arabia. Lo

seppe sempre.

 

Adesso sei in campagna Una mattina

di sole fermo. In un’ombra del giardino affondato in un’amaca

ti godi le Memorie di Cellini Tuo

nonno ti chiama Sali

con lui su una terrazza percorre col dito

i coltivi tutto questo

che vedi è tuo, dice. Sarà

tuo E ora è Parigi la rue

Max Dormoy (attualmente frequenti altri quartieri)

ventisette anni fa. Senti un freddo

spaventoso.

                    Riempi una valigia

col doppio fondo

con materiale di propaganda

che deve passare la frontiera

                                                Pressing lidless eyes and waiting

for a knock upon the door Il vecchio Eliot

un altro dei pochi che videro il

disastro

 

Benché supponga che è a Barcellona

dove a un tratto. Pioveva molto. Il treno

cominciò a muoversi. La pioggia sui vetri (come

una pellicola) Accendesti

una sigaretta, e guardando di nuovo era una strana

fosforescenza nella pioggia

quel che restava. Poi tutto fu per sempre

 

diverso.

 

Metti i piedi sopra una tavola, reclina

la testa. Bere,

pensare. Come in aereo. Non c’è posto

migliore

per pensare.

Così, Fabio, scoperta la sua essenza

m’insegna la verità, e la mia volontà

con essa si concilia e s’accorda

 

O quell’inizio Squire Trelawney, Dr. Livesey O

quando a un tratto a mezzanotte udivi

O In un luogo della Mancha o Negli ultimi

decenni, l’interesse per i digiunanti

 

Borges e Welles sono i due uomini

che ho rispettato di più. E

già mezzo annebbiato rifletti: Non

si può mischiare con

niente la poesia. Non è una moglie

paziente. È un’amante

gelosa, possessiva. Se smetti di guardarla

t’abbandona

 

Ora se t’appare Rita Hayworth

in “Gilda”. Che

donna, Dio mio

Pensi a una serie di poesie

su Rimbaud

Ciò che interessa veramente Quando già

smette di scrivere

                                                 Sì, questo o terminare

una volta per tutte

il libro delle passeggiate per Venezia

 

 

L’alba e la bevuta

t’investono d’un brillio

eccezionale. Come a Ottavio de Malivert

niente più può impressionarti

né le disgrazie della virtù

né la prosperità del crimine

 

                                                       Pensa

al mare. Tornare presto, le spiagge solitarie

dell’Inverno, il suo odore. Il sole.

 

                                                        Ciò che ora questi sciocchi

chiamano Cultura

Dovrebbero bruciare

 

Come diceva il grande Wilde

in The importance of being Earnest

più della metà della nostra moderna illustrazione dipende

da ciò che non dovrebbe leggersi

                                                       La luce debole

dell’alba immerge

 

i vasi e il tuo viso in una specie di

morte.

            L’ultimo

sorso, va per te

                               Gli dèi della notte

– dicono – quelli che concedono

donne e letture

siano con me.

 

Più tardi vai in bagno, orini

abbondantemente, ti

guardi passando nello specchio, prendi

il Fuller, e ti metti a letto.

 

Traduzione di Francesco Dalessandro

da El escudo de AquilesEdiciones del Dragón, 1987

Nessun commento:

Posta un commento