mercoledì 8 maggio 2024

Francesco Dalessandro

 LA LUCE

 

La luce

 

Cosa annuncia la luce

sulle foglie sui lauri e quella dolce

erbetta ora rinata? cosa annuncia

se non questa tardiva

primavera flessibile e luttuosa?

 

 

 La nuvola

 

Fermati amore solo privilegio

che mi resta e nello sguardo

mite sosta anche tu come la nuvola

candida e solitaria che fra i rami

 

sembra impigliarsi e invece passa indenne

e s’allontana, resta non smarrirti

nella fragranza del giorno che muore

languidamente estraneo



Nei pomeriggi estivi 


Fresche ombre di assonnati pomeriggi

estivi dopo il mare dopo il sole:

un giovanile appetito di piacere

rinasce io mi muovo nella gioia

della tua nudità nel turbato

silenzio del mistero che su fresche

lenzuola si compie oh la calda

saliva suggello sul solco fuggente

fino al sogno di te stessa sussurro

e ansimo è la voce mentre scivola

l’onda e scende dove a occhi

aperti a occhi chiusi tu l’accogli

finché in deliquio cadiamo nel

buio

 

 

 Nel fuoco meridiano


Dopo pranzo, nel fuoco meridiano

che ci accende, confortati dal fresco

ristoro della doccia su stampate

primavere ci stringiamo mentre sole

e sale marino agli altri brucia sulle brune

spalle, nudi in quell’asola tra l’afa

e l’aria ci infiliamo, redenti dal caldo

e dal sudore, così alle tue labbra

ancora salate io mi piego sotto-

messo al nostro vizio finché paghi

e doloranti nella cuccia d’ombra

delle persiane scivoliamo accaldati

riposiamo assonnati i nostri sensi

sazi



Agli dèi del sereno 

 

Grazie, dèi del sereno, del dono

di queste ore assolate e odorose

da spartire come il pane da gustare

come il nostro desiderio quando cresce

 

nutrito dalla smania, come in lei

ora un’intensa pena camminando

al mio fianco, ombra e sole tra i rami

e i suoi capelli, come in me nel sangue

 

arsura e sale se al pensiero balena

la luce del suo corpo quando nudo

disposto all’amore si offre nell’ora

in cui nessuno più transita umano

 

o animale e il silenzio è oro fuso

versato sul paese, come in noi

dopo l’affanno dolce stanchezza

e riposo nel sole che declina

 

 



Queste cinque poesie furono pubblicate, con lo stesso titolo e con un disegno di Enrico Pulsoni, dalla Stamperia d'Arte il Bulino di Sergio Pandolfini il 31 maggio 2023.

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