lunedì 16 luglio 2012

Charles Baudelaire


RACCOJIMENTO 


Bono, dolore mio, fatte capace.
Volevi la sera: scenne, sta qua;
a chi je porta affanni e a chi la pace,
n’ariaccia scura copre la città.


Mentre er piacere, bojaccia feroce,
sferza er monno a la festa eppoi je fa
ariccoje a tutti er rimorso atroce,
dolore mio, damme la mano e sta-


moje a la larga. Vedi, ne li panni
logri, a le logge in celo tutti l’anni                          
annati; vedi er rimpianto ridente                       


sortì dall’acqua, e giù, sotto la schina
de ’n arco, dormì er sole. Se stracina
come un lenzolo nero, a l’oriente,


la notte. Nu’ la senti che cammina?


Traduzione in versi romaneschi di Francesco Dalessandro


da Romanesca* - Voci e visioni di Roma, Il Labirinto, 2011


*"Romanesca", una manifestazione curata da Francesco Dalessandro e da Giuseppe Salvatori, svoltasi in tre momenti distinti fra giugno 2010 e aprile 2011 presso la Casa delle Letterature di Roma, presentò ventisette poeti e ventisette artisti a confronto nel nome di Roma. Con i testi dei poeti e la riproduzione delle opere degli artisti fu stampato anche il libro dal quale è tratta la traduzione del famoso sonetto di Baudelaire in versi romaneschi qui riproposta. 

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