MONDO SENZA
PECULIARITÀ
Il giorno è
grande e forte –
Ma suo padre,
che era forte, ora giace
Nella miseria
della terra.
Niente
potrebbe essere più quieto
Della luna che
trascorre lenta nella notte.
Ma quel che
era sua madre torna e gli piange in /petto.
Il rosso
maturo delle foglie è pregno
Delle spezie
della rossa estate –
Ma colei che
amava si raffredda al tocco suo /leggero.
A che serve
che la terra sia giustificata,
In sé completa
e di per sé finita,
In sé
abbastanza?
È la terra
l’umanità…
Lui il figlio
inumano e lei,
Lei la madre
fatale, che lui non conosce.
Lei è il
giorno, il cammino della luna
Tra le spezie
mozzafiato e talvolta
Anche lui è
umano e la differenza scompare
E la miseria
della terra, la cosa in petto,
La donna
nemica, il luogo insensato,
Diventano una
cosa sola, sicura e vera.
Traduzione di Nadia Fusini
da Aurore d’autunno, Adelphi 2014