lunedì 1 agosto 2016

Aleksandr Blok

I DODICI

8.

Amarezza amara,
            noia noiosa,
                        mortale!

E così il mio tempo
passe – passerò…

La mia nuca sempre
gratte – gratterò…

Semi io bel bello
sgrane – sgranerò…

E col mio coltello
colpi – colpirò…

Fuggi, borghese, come un passerotto!
            il tuo sangue corrotto
            berrò alla gloria d’una
            bella ragazza bruna!...

Placa, o Signore, l’anima tua schiava…

                        Che tedio!


Traduzione di Renato Poggioli

da I dodici, Einaudi, 1965


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