I DODICI
8.
Amarezza
amara,
noia noiosa,
mortale!
E
così il mio tempo
passe
– passerò…
La
mia nuca sempre
gratte
– gratterò…
Semi
io bel bello
sgrane
– sgranerò…
E
col mio coltello
colpi
– colpirò…
Fuggi,
borghese, come un passerotto!
il tuo sangue corrotto
berrò alla gloria d’una
bella ragazza bruna!...
Placa,
o Signore, l’anima tua schiava…
Che tedio!
Traduzione di Renato
Poggioli
da
I dodici, Einaudi, 1965
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