TUTTO CI ABBANDONA A NOSTRA INSAPUTA
Tutto ci abbandona a nostra insaputa,
il sangue corre nel cerchio chiuso.
Le membra del giovane sono belle
la sua mente è chiara e serena,
ma i vizi degli altri scrivono in nero
e nei laghi degli occhi
nuotano le anguille cattive.
La canna leggera, verde e bianca
non sa dove appoggiarsi
ma non può cadere.
Le giunture si piegano con mollezza
tutto si realizza e tutto si perde.
da Le civette gridano, a cura di Paolo Mauri, Edizione della cometa, 2004
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