DUE POESIE
*
Non c’è ora che ignori chi tu
sia o come
tu sia. Ti riconosco nella
luce bambina
dell’alba – mentre ancora
addormentata
ti penso. Altri no non ti
possono cercare
né conoscere: allusioni e
pretesti
della vita ti nascondono.
Afferrarti seguirti
nel ricordo degli anni dei
nomi sarebbe
come perderti. Io no. Ti ho
conosciuta
così chiusa al passato alla
storia così nuda
d’equivoci senza perdono. E
così ti riconosco.
Così mia durante gli anni e
nelle incerte
parole di un dialogo
interrotto, mille volte
e mille volte ripreso,
rimandato senza
chiederti nulla domandando di
sbagliare.
*
Ti guardo e vivo dentro mondi
lievi fragili. Il tempo
misura
la vita in anni giorni ore
minuti
ma un minuto può essere un
secolo
una vita un amore. Mi
riparano
tetti. No, nubi cieli. Ancora
meno,
aria nulla. E non cammino in
terra
non calpesto più il suolo ma
volo.
La vita è breve e leggera
scivola
via senza scie né impronte
e se vuoi condividerla non
devi
cercare orme o ricordi ma
lievi
ombre le labbra gli occhi il
palmo
della tua mano, perché là io
vivo.
da Aprile degli anni, Puntoacapo, 2010
belle entrambe le poesie, mi colpisce di più la seconda. Ammirevoli le due quartine finali.
RispondiEliminaUn cordiale saluto