QUAL PIETÀ, QUAL DOLCEZZA
Qual pietà, qual dolcezza
fu, donna, a veder quella,
quando fiera procella
d’acerbo alto dolore
l’aria turbò del viso honesta e bella,
e poi mosse da l’una a l’altra stella,
che son d’Amor la gloria e la fortezza,
focoso insieme e cristallino humore.
Allhor fu visto Amore,
stolto quasi per doglia e per furore,
bagnar l’ale nel rio
che de’ begli occhi uscio,
e far ne l’acque il suo foco maggiore.
Nessun commento:
Posta un commento