DIVERGENZE
Credetemi,
non esistono connessioni, non
esistono esperienze cui potersi riferire.
Lars Gustafsson
1.
Il
mese d’ottobre ha un aspetto
pungente
di baionetta
ha
la voce di uno shrapnel...
lungo
le strade
la
tramontana s’accanisce contro i vetri
bianchi
come le pagine d’un libro di storia
dove
mai nessuno
ha
imparato qualcosa
il sole lo colse ancora sveglio
col capo nella Vita di Milarepa
avvicinandosi al finestrone della
soffitta guardò
la città soffocata dal sonno
mentre l’alba
si faceva luce a gomitate
s’udiva per le strade
l’ululato degli autobus
che insonnoliti uscivano dai depositi
mentre un tocco lontano d’orologio
rompeva il batticuore
megafono cromato del destino
una voce premeva dal profondo
delle primeve vibrazioni d’ignoranza e di
dolore
chi
sono io
che
genero immagini?
ditemi il nome che ho voluto cancellare!
(il
nubifragio s’avvicina spavaldo
cavalcando
un ombrello
e
il sigillo del settantesimo arcangelo
brilla
in quest’alba ferrigna
dal
finestrone vedo i
suoi
riflessi sulle campane di san Pietro
e
un brivido mi scende lungo la schiena
il
respiro dell’alba
appanna
i vetri e si culla
tra
i fili della biancheria
in
una vasca di cristallo la soffitta
sale
e scende in un ascensore di nebbia
con
la finestra spalancata)
l’anno se n’è andato
l’intera
giovinezza è passata in fretta
forse
gli anni migliori della vita
quale
strada rimasta inesplorata?
quali
viaggi viaggiare a primavera?
per
anni l’alba ci ha sorpresi
ai
facili rimpianti
la
verità
l’inutile
opinione che abbiamo
delle
tracce
e
dei sentito dire dei sospetti
maturati
dal trascorrere degli anni
sedendoci
all’aperto
con
un foglio stropicciato di giornale sotto il braccio
conteremo
con stupore i nidi nuovi
o
le tracce di quelli che il vento
ha
strappati, di quelli
fracassati
dai colpi delle fionde
Nota. Questo poemetto in tre parti uscì sul Quaderno n. 5 di “Discorso
diretto” del 1983; era stato scritto nel decennio precedente e ritoccato in
occasione della pubblicazione: risale dunque alla mia giovinezza, reale e poetica.
Avendolo letto e apprezzato, un’amica e brava poetessa mi ha chiesto di recente perché non lo ripubblicassi. Ho deciso di accontentarla, facendolo qui, durante questa settimana.
Avendolo letto e apprezzato, un’amica e brava poetessa mi ha chiesto di recente perché non lo ripubblicassi. Ho deciso di accontentarla, facendolo qui, durante questa settimana.
Bello. Noi stiamo sempre là, dove stanno le radici.
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