RICHIAMO ALL’ORDINE
Grideresti
Perché l’umanità è pazza.
Un altro passi, tu non è il caso.
Con quale sabbia
E fango e muco
Con quali ostinati fuscelli
Hai plasmato il tuo castello contro la prova del mare,
Già raggiunto dall’onda.
Quale caos
Ha ricevuto la misura, da qui a lì.
Quale abisso è stato visto e taciuto.
Quale paura di fronte a ciò che sei.
Appare
Ma non è questo.
Si chiama,
Rimane innominato.
Si compie,
Non è cominciato.
Lambisce il tuo castello
Il lugubre mare
Colore del vino,
Placa l’orgoglio.
Eppure sei riuscito
Quasi dal nulla.
Non è questione di ragione
Né di virtù.
Come dunque condanni
L’irragionevolezza degli altri.
Berkeley, 1969
Traduzione di Pietro Marchesani
da Poesie, Adelphi, 1983
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