POESIE SUI MORTI
1.
Ho
conosciuto un uomo che leggeva
la
mano ai morti. Preferiva quelli
sotto
i vent’anni; tutte le domeniche
nell’obitorio
prediceva loro
le
coordinate per un’altra vita.
2.
Certo.
I morti si danno soprannomi.
Però
li scordano immediatamente.
Ché al
poco – buona grazia – preferiscono
il
niente.
3.
La
pornografia dei morti
è un
vuoto di finestra, un passo
tra la
veranda e il giardino. È quello
che noi sogniamo tutto il pomeriggio.
4.
I
morti scrivono
infinite
missive d’amore.
Le
spediscono nelle prime ore
del mattino.
5.
I
morti, sotto un cielo comodo
di
seta,
consolano
l’inquieta
vastità della casa.
La
musica dei morti è il contrappunto
dei passi sulla terra.
da In che luce cadranno, RPlibri,
2018
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