mercoledì 1 marzo 2023

Gerard Manley Hopkins

 

FELIX RANDAL

 

 

Felix Randal il fabbro, allora è morto? tutto compiuto il compito                                      

mio che ne osservai la tempra d’uomo di forte ossatura e robusta

bellezza patire, patire fin quando si smarrì la sua ragione

e i quattro disordini fatali, lì incarnati, tutto si contesero?

 

Il male lo spezzò. All’inizio imprecò, insofferente, ma avuta

l’estrema unzione e il resto si pentì; più puro era il cuore

da mesi, da quando gli offersi il dolce perdono e il riscatto.

Oh, il Signore gli doni il riposo, in qualunque modo egli l’offese.

 

Assisterli, ci rende gli infermi più cari, e ci rende migliori.

La bocca ti diede il conforto, il contatto placò le tue lacrime,

le tue lacrime mi toccarono il cuore, Felix, figliolo, povero Felix Randal;

 

com’eri lontano dal pensarlo allora, in quegli anni tumultuosi,

quando possente fra i tuoi pari alla dura fucina irregolare 

forgiavi per il gran grigio da tiro il suo lucido sandalo battente!


Traduzione di Francesco Dalessandro

da Sonetti terribili, Il Labirinto, 2003

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