lunedì 18 dicembre 2023

Roberto Pazzi

 SERENI


Ora la mia mano mi ricorda

la tua. Non solo per il polso

stretto da cui l'anima

pareva sforzarsi di uscire

subito dove il pensiero

si congiunge al gesto

ma per la scrittura

che pareva minacciare

pensieri dispersi,

inarcarsi sulle punte

volgendosi indietro

agli ultimi sbadati della fila,

allo snodato serpente degli anni,

alla stella variabile, già fredda.

Se qualche regno patisce violenza

è quello dove tu sei passato,

caduta l'ansia di curare

che tutti, proprio tutti,

fossimo passati.

Perché c'è un punto del mondo

che tu sapevi non reggere il peso

dell'odio, un ponte percorribile

sola da certo peso delle parole

ma che nessuno della marcia

doveva temere.

Lo portavi tu,

il peso del segreto, per molti

che scrivevano e non capivano

l'imitazione del silenzio.


da Un giorno senza sera, La nave di Teseo, 2020




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