LA LUCE
La luce
Cosa annuncia la
luce
sulle foglie sui
lauri e quella dolce
erbetta ora
rinata? cosa annuncia
se non questa
tardiva
primavera
flessibile e luttuosa?
La nuvola
Fermati amore
solo privilegio
che mi resta e
nello sguardo
mite sosta anche
tu come la nuvola
candida e solitaria che fra i rami
sembra impigliarsi e invece passa indenne
e s’allontana, resta non smarrirti
nella fragranza del giorno che muore
languidamente
estraneo
Nei pomeriggi estivi
Fresche ombre di assonnati pomeriggi
estivi dopo il
mare dopo il sole:
un giovanile
appetito di piacere
rinasce io mi
muovo nella gioia
della tua nudità
nel turbato
silenzio del
mistero che su fresche
lenzuola si
compie oh la calda
saliva suggello
sul solco fuggente
fino al sogno di
te stessa sussurro
e ansimo è la
voce mentre scivola
l’onda e scende
dove a occhi
aperti a occhi
chiusi tu l’accogli
finché in
deliquio cadiamo nel
buio
Nel fuoco meridiano
Dopo pranzo, nel
fuoco meridiano
che ci accende, confortati
dal fresco
ristoro della
doccia su stampate
primavere ci
stringiamo mentre sole
e sale marino
agli altri brucia sulle brune
spalle, nudi in
quell’asola tra l’afa
e l’aria ci
infiliamo, redenti dal caldo
e dal sudore,
così alle tue labbra
ancora salate io
mi piego sotto-
messo al nostro
vizio finché paghi
e doloranti nella
cuccia d’ombra
delle persiane
scivoliamo accaldati
riposiamo
assonnati i nostri sensi
sazi
Agli dèi del sereno
Grazie, dèi del
sereno, del dono
di
queste ore assolate e odorose
da
spartire come il pane da gustare
come
il nostro desiderio quando cresce
nutrito
dalla smania, come in lei
ora
un’intensa pena camminando
al
mio fianco, ombra e sole tra i rami
e
i suoi capelli, come in me nel sangue
arsura
e sale se al pensiero balena
la
luce del suo corpo quando nudo
disposto
all’amore si offre nell’ora
in
cui nessuno più transita umano
o
animale e il silenzio è oro fuso
versato
sul paese, come in noi
dopo
l’affanno dolce stanchezza
e
riposo nel sole che declina