QUANDO LA VEDETTA VIDE LA LUCE
Estate e inverno sul tetto degli Atridi
sedeva la vedetta. Ora grida l’annuncio
di un fuoco che s’è acceso in lontananza.
E ne esulta felice: finita la fatica.
È difficile restare giorno e notte
al caldo e al freddo, aspettando che una luce
brilli sull’Aracneo. Alla fine il segnale
tanto atteso è arrivato. Giunge sempre
con meno gioia del previsto la felicità.
Ma liberarci da speranze e attese
questo almeno l’abbiamo guadagnato.
Molto accadrà alla casa degli Atridi –
e per saperlo non è necessario
essere un saggio – ora che la vedetta
ha visto il fuoco. Ma non esageriamo:
la luce è buona, e è buono anche chi arriva,
come le sue parole e le sue azioni.
E noi speriamo che ci aspetti il meglio.
Argo può fare a meno degli Atridi:
neanche le antiche case sono eterne.
Molti avranno da dire. E noi ascolteremo.
Ma “indispensabile”, “unico” e “grande”,
sono parole che non ci inganneranno.
Un altro indispensabile unico e grande,
si può trovare in qualunque momento.
Traduzione di Nail Chiodo e Francesco Dalessandro
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