IL VIAGGIO
Tu sei la terra che non finisce
mai
e gira e torna sempre alle
stagioni,
tu sei la fine della paura
che il sole non risorga
e la vita d’una colpa si
spenga.
Vince il tuo canto il sapore
d’un corpo solo e prigioniero,
il timore del ritorno
alla solitudine delle stelle.
Tu sei lo spavento della
bellezza
quando mi chiami e non parli,
il desiderio della fine
quando mi stringi,
il tempo che si rompe nel
sospetto
d’un altro tempo tuo senza di
me,
quell’era arcaica ch’io non
vedrò mai.
Io sono il fumo della vita
che bruciò quel tempo favoloso
e vago in te come esploratore
timoroso che l’altro, dagli
antipodi,
lo preceda allo zero del polo
per piantare il vessillo del
suo re.
Da Calma di vento, Garzanti,
1987
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