IO TI VOGLIO FABBRICARE UN CAPANNO
Io ti voglio fabbricare
un capanno
di frastagliata verdura
che duri in sua verdezza
tutto l’anno,
sorretto da una solida
ossatura,
di cinque bei paletti di
legname
coloriti di verderame
e rivestiti di frasche
odorose,
di forcelle e di
viticci,
di graziose volute di
ricci
ove il genio mio si
scapricci
empiendo i vuoti di
ciocche di rose.
Tu poserai là dentro a
tempo perso:
vedrai l’anima del
silenzio, e attraverso
le foglie e i fiori, un
azzurro eguale
rotto solo da qualche
frullo d’ale:
e il sole del mio amore
scenderà piano
a toccarti la gola e la
mano.
Dentro la musica del mio
verso
ti distenderai così
bene!
Sentirai un felice
sangue scorrerti le vene,
e socchiudendo un poco
gli occhi mori
numererai sulle dita i
tuoi tesori.
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