PIOGGIA
O pioggia dei cieli distrutti
che per le strade e gli
alberi e i cortili
liquida sciacqui uguale,
tu sola intoni per tutti!
Intoni il gran funerale
dei sogni e della luce
nell’ora c’ha trattenuto il
respiro:
bussano
i timpani cupi,
strisciano
i sistri lisci,
mentre
occupa l’accordo tutti i suoni;
intoni
il vario contrasto
della
carne e del cuore
fra
passi neri che han gocciole e fango:
scivola
il vortice umano,
vibra
chiuso il lavoro,
mentre
s’incava respinta l’ebbrezza.
Ma
tu, ragione, avanzi:
onnipossente
a scaltrire il destino,
nell’inflessibil
mistero
a
boccheggiar ci lasci;
ma
voi, rapimento e saggezza
in
apollinea gioia
in
sublime quiete,
al
marcio del tempo le nari chiudete
o
mitigando l’asprezza
nella
fiala soave dell’estro
o
vagheggiando dall’alto
la
vita, che qui di respiro in respiro
è
con noi belva, in gabbia chiusa!
Un’eletta
dottrina,
un’immortale
bellezza
uscirà
dalla nostra rovina.
Nessun commento:
Posta un commento