MATTINO DI
PRIMAVERA
Ah, nel vano della
porta
aperta c’è un
mandorlo
infiammato di
fiori.
– Smettiamo di litigare.
Tra il rosa e
blu del cielo
e i fiori del
mandorlo
svolazza un
passero.
– Ne siamo usciti,
finalmente è
primavera!
Ma guarda,
credendosi solo,
come fa il
prepotente coi fiori!
– Ah come, tu ed io,
saremo felici! –
Ma lo vedi
come colpisce i
ciuffi
dei fiori,
l’impudente?
– Ma te la saresti sognata
tutta
quest’amarezza?
Non pensarci, è
finita, è primavera.
Saremo un’estate
felice,
una tenera estate.
Siamo morti, abbiamo
ucciso e siamo stati uccisi.
Non siamo più
gli stessi.
Mi sento nuovo e
ansioso
di ricominciare.
Che bello vivere
e dimenticare,
sentirsi davvero
nuovi.
Lo vedi il
passero tra i fiori?
Che chiasso sta facendo?
Crede che tutto il
cielo azzurro
conti meno dell’ovetto
azzurro
che ha nel nido
– saremo felici
tu ed io, io e te.
Più niente per
cui litigare
ancora – almeno
tra di noi.
Guarda che
meraviglia il mondo
fuori dalla porta!
Traduzione di Francesco Dalessandro
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