LA FALCIATRICE
La falciatrice si
bloccò, due volte; inginocchiandomi trovai
un porcospino
imprigionato tra le lame,
ucciso. Era
vissuto nell’erba alta del prato.
L’avevo già visto
e gli avevo pure dato da mangiare, una volta.
Adesso avevo
irrimediabilmente distrutto il suo mondo /discreto.
La sua sepoltura
non mi fu di nessun aiuto:
al mattino io mi
risvegliai e lui no.
Il primo giorno
dopo una morte, la nuova assenza
resta sempre lì –
uguale;
dovremmo essere
l’uno dell’altro attento,
e gentili anche,
finché ci resta un po’ di tempo.
Traduzione di Enrico Testa
dall’introduzione
di Finestre alte, Einaudi, 2002
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