EXIT CATULLUS
Exit Catullus, proprio lui che
chiamava forte per un dito di falerno
d'annata nero e triste.
Non per la pia Postumia, che era una semplice oca
di casa, un lavandino un acino teso.
Né per la lieve Lesbia che i talloni
in certi giochi alzava su al luogo della gola.
Ma per certi pedanti, per non chiari poteri,
per la noia e la rabbia fatte morte,
lui lontano da Roma, e tutto in Roma quel
bisbigliare, tradurre
i segnali in sinistri sguardi d'angolo, tradire
ricambiare sempliciter: gli infiniti dei vivi.
da Da che mondo. Poesie 1976-2016, Sedizioni, 2017
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