SE CADE FOGLIA
I
Se cade foglia
dagl’intrecci più in
cima
e il freddo orgoglia
onde vi secca il
vinco
di dolci trilli
vedo svestirsi il
bosco
ma son vicino
d’Amor: chi vuol si
tolga.
II
Quanto è gela:
non posso
abbrividire
ché amor novello
mi fa il cuore
inverdire;
non devo orrire
ché Amor mi copre e
cela,
fa custodire
mio valor, mi
governa.
III
Buona è la vita
se Gioia la sostiene
pur se la sgrida
uomo cui non va
bene;
non so di che
accusare il destino
poiché a mia fé
del meglio ho una
partita.
IV
Su druderia
non so in che
lamentarmi
ché altrui pariglia
trasformo in
retrozara;
con una pari
non so doppiar mia
amica
ché una non pare
seconda non le sia.
V'
Non può esser croia
quella cui sono
amico,
oltre Savoia
più bella non si
ciba;
tal m’è gradita
che più ne ho io di
gioia
che non Parìs
da Elèna, quel di
Troia.
V
Non vo’ s’assembli
mio cuore ed altro
amore:
giammai divergo
o volgo il capo
altrove;
non ho timore
che quello di Pontrembli
ne abbia migliore
o una che le
assembri.
VI
È tanto bella
chi mi serba
gioioso:
le belle trenta
vince per il suo
volto;
ben v’è ragione
che i miei canti
allor senta:
sì è virtuosa,
di fin pregio
opulenta.
VII
Or va’ canzone
e da lei ti
presenta:
se lei non fosse
Arnaut non vi s’intenta.
Traduzione di Pietro Tripodo
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