ROSAIO
Quando
agosto è al finire
il
mattino s’annuncia con clarini
di
fuoco. Esco nel lampo del balcone,
di
sonno intrisi ancora
sulla
nuca i capelli e la mia veste
m’è
fastidiosa.
Lente alla
ringhiera
stanno
le rose, ansiose di sfiorire,
e
invocano il pugnale delle vespe.
Ma
Iddio manda fra loro
un’ape
che ne serbi la memoria
quando
il morto rosaio non sarà
che
una corona di spine.
da
Mar Rosso, Il Labirinto, 1997
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