LA FINE
Come
tutti gli altri giorni ci fu chi
andò
lo stesso al bar, chi telefonò per affari o anche soltanto
per
parlare nel vuoto della stanza,
quando
la luce si fa troppo crudele
se
nessuna presenza la interrompe,
chi
fece l’amore a lungo, approfittando
della
lentezza del tempo, quasi immobile
sotto
nuvole spesse e brevi tratti
di
sereno un poco troppo azzurro,
ma
più tardi molti uscirono, ragazzi
e
vecchi, poiché la pioggia non venne
né
venne altro, forse, anche se c’erano
tracce
(ma un poco dubbie) per la strada,
barattoli
vuoti, un po’ di paglia, giornali con caratteri mai visti
qualche
muro sbrecciato, qualche macchia
bruna,
segni di zoccoli, un vago puzzo
di
zolfo e fumo, anche se le fabbriche erano ferme
e
molti amici mancavano nei luoghi
consueti
e non c’era quasi traffico e tutto era
come
se un’infinità di gente fosse appena
partita.
Torino,
19 gennaio 1978
da Da Gerico, Guida Editori, 1983
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