mercoledì 6 ottobre 2021

Gino Scartaghiande

 A NOTTE INOLTRATA

                      Pensando al mio amico giovane poeta Gabriele Galloni


      

Non c’è solo la tomba

e il vuoto della casa

se passo inosservato

nei grandi spazi aerei

dei simulacri.

I morti mi chiamano, cadono fronde

d'alloro, amaranti cornucopie

come d'un loro terremoto. Io

passo avanti, fingendo, e

non ho cura. Mi attardo a parlare

del più del meno con un distinto

signore, che risistemava qualcosa

su di un tumulo di terra, tomba nuova

o vecchia non ho pensato.

 

A sera, dopo il tramonto

già il giorno che verrà

benedirà i miei cari

mi attarderò ancora,

su quelli che ho salutato

solo col cuore.



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