lunedì 27 febbraio 2023

Onofrio Lopez

 SOLSTIZI

 

 

Il solstizio d’inverno ha ridotto

la notte più lunga a un’alba precoce,

il giorno breve tramonterà freddo

sulla baia dove fiorirono i melograni.

 

Dicono di correnti calde bloccate

verso nord e di venti che gelano

a sud, forse è un anno premonitore

che annuncia difficile un viaggio.

 

Da qui al periplo che cercavamo

ogni sosta per l’ancoraggio è ignota

conviene rimandare al solstizio

d’estate il prossimo imbarco.

 

Il molo è deserto, una luce in alto

sembra un artificio astrale, il suono

di un diapason simula richiami

e invita le dissonanze al silenzio.

 

 

Febbraio, 2023

venerdì 24 febbraio 2023

Vincenzo Di Maro

 ADEN, RIMBAUD


La faretra il Mar Rosso,

il cuore inquieto la punta della freccia.

Dopo, le piogge basse, i cieli rovesciati

dove matura il frumento

e oltre il verde tappeto del caffè

i minareti candidi, fusi a filare azzurro,

le magnifiche somale di Harar

per raggiungere Aden

nell'intento segreto di incontrarti.

Voglio capire,

dar retta alle leggende dei carovanieri.

Dove sei adesso, Adamo?

Fino a ieri ero un uomo complicato,

sono ormai l'altro: sbiadiscono le piste

d'Europa, lo stesso Belgio, le beghe con Verlaine.

Mi chiamano Abadallah, mesmerizzato

al sogno di trovarti tra le sabbie

che il sole ingiallisce di urina.

Ho mangiato dell'Albero, condiviso il Peccato,

dato a mio modo nuovo nome al mondo.

Del primo sangue umano ho nostalgia.

Maledetto chi viene ricordato.

Avvinto in questa conca accanto al mare

nel tuo sudario smarrito

attraverso i cunicoli del tempo,

la stia del giorno ha crolli stupefatti

dal tumulto dei fondachi ai deserti:

sono con te, spiato

dal punto lontanissimo, illusorio

dove risiede il Misericordioso

Allah, tra l'aurato dolore

dei tramonti e i dromedari berberi,

le dune.


da Una stagione nascosta, NEM, 2019

mercoledì 22 febbraio 2023

Vincenzo Di Maro

 TU PORTI NUOVI MORBI, MALEDICI ACQUA E PANE


Tu porti nuovi morbi, maledici acqua e pane.

Tu guidi alla terra d'esilio

i nostri cuori di lapillo e lava.

La colonna di fuoco maleolente

è uscio vivido al buio in cui svaniamo.

Ma nei mattini scorgemmo la bellezza

che con cautela ripiega le ali,

l'ostro della falena che alla foglia

si cela e s'imbruna.


da Una stagione nascosta, NEM, 2019

lunedì 20 febbraio 2023

Vincenzo Di Maro

 CORO


Tutta l'estate i merli

fischiarono in giardino.

Chi c'era ad ascoltarli?

Più nessuno.

D'inverno non riuscimmo

a vivere di poco.

Eravamo affamati, confondemmo

con miseria saggezza.

La brevità del giorno nella stessa

riprovazione. Tradimmo, uscimmo al buio,

non tornammo più indietro.

Nessuno affermi il torto o la ragione.

Basti quel gelo che le costellazioni

tennero in serbo per renderci l'effigie

della razza più audace, più straziata.

Seppure esiste amore, verrà dopo.


da Una stagione nascosta, NEM, 2019




venerdì 17 febbraio 2023

Vincenzo Di Maro

 LASCAUX, ADESSO

                                                                                   

Respira nella luce. Così lo ossessiona

la figura stellata di certe erbe nei campi,

tanto simili a dita che si piegano

raggianti, quando gioia trabocca nella donna

o la violenza della caccia esorta.

Ma ora immerge la mano che nei sogni

torna ignota ed arborea, stellata, come l'erba,

fin dentro il buio la segue perché guida

e sostanza, riverbero dell'altro,

corpo che vuole sorgere, parlare.

Allora avverte l'avo alzarsi in piedi:

l'avo sogna la razza, nel sopore

parla al morire, alla lenta crisalide,

al sibilo dell'erba quando il bisonte è in fuga

e la freccia lo cerca per revocargli il mondo.

Al vento, anche se tace nella grotta.

E' accanto alla visione silenziosa.

Eppure fuori il giorno resta chiaro, la luce

mobilissima e alta sulle fronde, e già da molto

ciò che esiste ha un nome.


da Una stagione nascosta, NEM, 2019

mercoledì 15 febbraio 2023

Roberto Coppini

 LA TELA DISFATTA NEL BUIO


La tela disfatta nel buio

per le ore del giorno

                                      ingigantisce

il parlottio dei servi.

Impedisci gli accessi della casa,

che nulla turbi la tua cattività

gli oggetti allineati

che ti figurano - segni per me

di uno zodiaco

le cui cifre dimentico

via via apprese.


Parteggio per il tuo mistero,

l'ombra che chiami etrusco

e so che intendi le cose che affondano

ignare.


da Una remota notizia. Poesie edite e inedite, Sedizioni, 2017

lunedì 13 febbraio 2023

Roberto Coppini

 MA LE PAROLE...


...................................

ma le parole non sono persone

né cose. Nemmeno ti nomino amore

perché tutto di te è a dismisura,

incomprensibile agli altri,

effimero per me che parlo-ascolto,

maestro-discepolo, che sa

la sua vita un cono di luce

sempre più stretto.


da Una remota notizia. Poesie edite e inedite, Sedizioni, 2017

venerdì 10 febbraio 2023

Isaac Rosenberg

 

GLI IMMORTALI                               

 

 

Li uccidevo, ma non volevano morire. 

Sì, giorno e notte non riuscivo più

a dormire e riposare né a difendermi

da loro né a nascondermi scappando.

 

Tormentato, alla fine mi voltai

e mi arrossai le mani nel loro sangue.

Invano – più veloce li ammazzavo

più crudeli di prima rispuntavano.

 

Uccisi e uccisi furioso, facendo una strage; 

uccisi fino a perdere le forze,

ma rispuntavano ancora a torturarmi, 

che i diavoli fingono solo di morire.            

 

Credevo che il Diavolo si nascondesse 

nei sorrisi delle donne e nelle sbornie. 

Satana, lo chiamavo, e Balzebù. 

Adesso invece lo chiamo: sporco pidocchio.


Traduzione di Francesco Dalessandro

da In trincea, poesie di gioventù e di guerra, in uscita per InternoPoesia

 

mercoledì 8 febbraio 2023

Kenneth Rexroth


SOGNANDO LESLIE

 

Sei penetrata nel mio sonno,

venuta con gli immensi

tuoi occhi luminosi

e i capelli castano-

chiaro, dopo cinquant’anni,

per cantarmi di nuovo la canzone

di Campion, un tempo così amata.

Ho baciato la tua gola fremente.

Nessun indizio in sogno

che ormai da tempo, molto tempo, sei

uno dei nuovi ospiti,

con Elena l’allegra, Iope candida e gli altri –

solo la pace

di un pomeriggio tardi

in un pietoso autunno

di gioventù.

Così ho dimenticato

che sono vecchio e tu sei solo un’ombra.



Traduzione di Francesco Dalessandro

 


lunedì 6 febbraio 2023

Nicola Bultrini

 QUI NON E' DOVE ABBIAMO CREDUTO D'ESSERE

 

Qui non è dove abbiamo creduto d'essere.

Ma dove abbiamo scelto, semmai, inconsciamente.

Nell'abisso di un sonno inquieto, di rami

scossi al vento, nell'autunno del nostro

scontento. Ho immaginato a lungo

la fine della strada, ma era come sognare

e fingere di vivere una sorte normale.

Ma cos'è esattamente una vita ideale?

La casa, l'esperienza, l'impegno di uomo

e donna a fare il cristallo perfetto

di un sentimento. Ma è morta la sorte.

Vedete, non c'è più niente. Soltanto

un sonno inquieto e un luogo sbagliato,

dove l'istinto animale ha scritto il nome,

prima del giorno, del mio inverno.


da I fatti salienti, Nordpress, 2007

venerdì 3 febbraio 2023

Silvia Bre

 IN QUESTO SONNO RACCOLGO LA MIA POLVERE


In questo sonno raccolgo la mia polvere

se la mano distesa ancora manca

di franare nell'unica quiete

e la parola innata non significa

ma scendo sempre ancora

nel quieto darsi a lei del mio pensare,

mentre dormo la vita ancora sogno

la quiete che mi accerchia e sta sospesa


da Le campane, Einaudi, 2022

mercoledì 1 febbraio 2023

Fabio Ciriachi

                         ROMA

 

 Roma ritratta in punta di matita,

quello che vita ha dato vita vuole

anche se duole il piede nella scarpa

e Roma triarca si fa ospizio

inizio che non perdi per distanza

morte che avanza cupa e lupa strappa,

mappa ritorta che non sbaglia strada

ma la incolla al punto di partenza

debole scienza in aria di vacanza

per tutto il verde che morde le mura,

Roma sicura come l’odio suo 

l’antico custodito in prepotenza 

la struscia il sole, l’acqua la tormenta 

ma lei fa finta fa la finta tonta, 

la sponda che il rudere non bagna 

la lagna miscredente e la carogna

del gatto spiaccicato sulla strada,

fogna a celo aperto, collettore

di brava gente con il Cave canem

dove il più pulito ci ha la rogna.


da Tempo, soltanto tempo, raccolta di prossima uscita per Il Labirinto