lunedì 4 marzo 2013

John Milton


DAL PARADISO PERDUTO, LIBRO XII

... ora imminente
fattosi l’arcangelo, mentre dall’altra collina
ai punti prefissati tutti in bianche monture
planavano i cherubini, come una meteora
scivolando verso terra: tale di sera la bruma
da fiume o da palude sui terreni melmosi
si spande e tallona il colono
che torna alla sua casa. Frontalmente
avanzavano essi e li precedeva, in alto brandita,
la spada del Signore fiammeggiando simile
a cometa, e nel suo torrido, libico vapore
affocava quel clima già temperato. L’angelo
intanto, presili per mano, affrettava i nostri
progenitori attardati alla porta orientale:
e già dall’erba scoscesa al piano sottostante
li condusse, e disparve. Ed essi guardavano
indietro alla plaga del Paradiso che l’aurora
fronteggia , alla dimora felice di prima: e videro
ogni cosa ondeggiare alla spada di fiamma,
ingombra di fieri volti e ignee braccia la porta.
Spontanee lagrime versarono essi ma presto
asciutti furono gli occhi: il mondo intero
si stendeva dinanzi ed ovunque
era aperto loro un sito di pace,
guidandoli la Provvidenza: così la mano
nella mano con incerti passi e lenti
attraverso l’Eden presero la solitaria via.


Traduzione di Attilio Bertolucci

Da Attilio Bertolucci, Imitazioni, Libri Scheiwiller, 1994


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