Pensando a te che trabocchi
di solitudine. Ascoltando la
tua voce dire dal registratore
“Solitudine”. La parola, la voce,
stracolma di essa, ed io,
con te lontana, così perduto
in essa – perduto in solitudine
e pena. Nere e insopportabili,
pensandoti con ogni fibra
della mia carne, in ogni istante
del giorno e della notte.
Oh, amore, col tempo,
abbiamo dimenticato l’amore,
sedendo vicini, ma soli.
Abbiamo mangiato insieme,
ognuno solo dietro il proprio piatto,
nascondendoci dietro i bambini,
e insieme abbiamo dormito
in un letto solitario. Ora a te
il mio cuore si volge, finalmente
sveglio, pentito, perduto
nella solitudine finale. Parla
con me. Discuti con me.
Rompi il nero silenzio. Parla
di un albero pieno di foglie,
di un uccello che vola, della luna
nuova al tramonto, di una
poesia, un libro, una persona –
tutti i discorsi qualunque
coi quali la tua voce
sonora e tranquilla mi cura.
La parola libertà. La parola pace.
Traduzione di Francesco Dalessandro
Da The complete poems of Kenneth Rexroth, edited by Sam Hamill & Bradford Morrow, Copper Canyon Press, 2003
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