Se è il commiato questo, il volto
che accresce l’invisibile, il corpo
a ritroso del fiato, la montagna
di fatti e di tempi, di colmi
e stracci, e non ci sono
più nodi nella corda né internodi
né tregue o fuochi almeno
per chi possa venire, e tutto è andarsene,
stare muti e scordare,
franare quietamente,
se tutto è sotterrarsi nell’oscuro,
resti nell’aria
il testamento delle voci.
Traduzione di Francesco Tentori Montalto
da L’abisso e le sillabe, Nuovedizioni Enrico Vallecchi, 1983
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