Omai che più bramate,
Occhi, di que’ begli occhi il dolce giro,
S’i’ mi sento morir mentre lo miro?
Non v’accorgete, come l’arso core
Misero piange sempre
Che vi specchiate in que’ superbi rai?
Cangiasi l’alma d’una in mille tempre,
E di se stessa fore
Va vaneggiando con tormenti e guai,
Onde con duri lai
Scoprir volendo l’aspro mio martiro,
Invece di parlar sempre sospiro.
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