SERA
D’ESTATE
Ai
miei giorni
la
sera stanca e trafelata
con
i gradini, il muro d’erba, il mare
e
il braccio mesto alla fronte
nel
giro degli occhi non accadrà:
presagio
di madre, il letto bianco d’estate
nella
stanza aperta.
Moriva
lungo il braccio
la
testa avviata sul tavolo
e,
lontani, il mare, la notte fresca di voci,
i
cocomeri rossi,
le
logge aperte alle famiglie,
sembravano
cantati sulle ceste
fin
sotto i balconi.
E
m’era sonno, a rampe dei suoi lumi,
il
villaggio più alto
dietro
i carri innalzati del fieno,
come
la luna risalita ai monti
dava
quiete alle stanze, alla memoria.
da
Poesie, Mondadori, 1961
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