LA MEMORIA, 2.
Mia ghiandaia infelice, la
memoria,
oggi, ancora una volta
ti ritrova,
come sempre, in un’ansia
eterna di partenza.
Rosea venne l’aurora
e cancellò le tenebre
discrete,
luogo d’amore.
Senza voltarmi, ingrato,
come uccello di transito
che il nido
d’una notte non cura, ti
lasciavo.
Per troppa furia ti
dimenticavo,
isola estrema, amore.
Ora per nuova furia ti ricordo.
Ora per nuova furia ti ricordo.
da L'isola (inedita)
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