lunedì 3 giugno 2013

Paolo Ruffilli


LA PAROLA, PER ME

La parola, per me,
veniva da distante
Un a priori, quasi,
l’avvertivo. Un eccitante.
In un processo in
qualche modo inverso.
Nel darle per riscontro
una realtà che invece,
più toccata e presa, più
sfuggiva inconsistente
ai cinque sensi.
Con l’effetto di essere
lanciata contro un corpo
pronunciato e, nel
suo dirlo, di colpo
riafferrato.


da Piccola colazione, Garzanti, 1987

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