AL SONNO
Tu che soffice imbalsami la quieta mezzanotte,
e con abili dita benigne nel buio, riparo
alla luce, chiudi i nostri occhi già paghi,
scesi nell’ombra di un divino oblio;
sonno consolatore, chiudi se ti piace
a metà di quest’inno i miei occhi cedevoli,
o aspetta l’amen, prima che il papavero
sparga intorno al mio letto cullanti carità;
poi salvami, o lucido il giorno passato
sul mio cuscino resterà, recando affanni;
salvami dalla vigile coscienza – talpa
sotterranea – che col buio si fa forte;
poi abile gira la chiave nella toppa oliata
e lo scrigno silenzioso dell’anima serra.
Traduzione di Francesco Dalessandro
John Keats, Poetical Works, Oxford University Press, 1972
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