DIO È UNA REMOTA NOTIZIA
Che ne sappiamo noi
degli usignoli
o delle ciminiere,
dei continenti inesplosi,
del polline che incalza,
dell'accoppiarsi tra medesimi sessi?
Un tempo ci batte negli occhi.
Lo scirocco romba negli androni
sbocca nei sottopassaggi,
tutta la terra
è un tremare come di nave.
Nelle isole di corallo
le tartarughe cercano la morte.
Ariete si accosta alla luce.
La razza animale si desta.
Invaghisco di tutto.
Levigo pietre,
insemino trame precarie
lo smalto acuto della foglia
la pomice sui muri.
L’ellisse dei morti
ingorga la terra.
Le montagne sollevano la chioma
a un vento
che raschia i grumi dell'ossido.
Nell’abisso si scuote
il fossile. Dio
è una remota notizia.
30 aprile 1968
Da Le posate sul piatto, Edizioni Salvatore Sciascia, 1978
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