A EMILY DICKINSON
Emily cara, le mie lacrime brucerebbero la tua pagina,
se l’asciutto fuoco del verso non ardesse loro –
bruciandomi gli occhi, e le dita, mentre rivolto
ognuna delle parole che m’increspano il cuore con l’età.
Se un pellegrinaggio tormentato attraverso le parole
o il Tempo o la vuota pena del Fato io potessi fare
e inginocchiarmi innanzi a te come tu trovasti la tomba,
allora potrei alzarmi a fronteggiare la mia eredità.
La tua era una vuota solitudine d’altopiano
sbiancata dalla polvere di un nome morente;
la mente, persa nella persa certezza d’una parola
che si attutiva via via che passi attutiti venivano
a tracciare un epilogo a parole diventate oscure
nell’accanita discussione che conduceva a Dio.
Traduzione di Francesco Dalessandro
Da Collected Poems, Swallow Press Inc., 1960
Nessun commento:
Posta un commento