Er core è rosso,
ma l’anima
nu lo so.
Silvana
Er cielo brilla
er mare è in
tempesta, se tu
me lasci io te
spacco la testa.
Silvia
Sento che quarcuno me cerca
sento che quarcuno me vole
ma ormai sto priggioniera
e non pozzo scappà
da ’sta maledetta galera.
Marcella
De tanto sole
nemmanco ’n raggio,
co tante rondini
nemmanco ’n volo.
Vittorio
Dio aiutame,
cor mare tanto grosso,
e la barca così
piccola.
Magda
Faccio anni
dodici,
passati come
ar vento.
*
Se impazziscono
d’amore.
S’amano senza
sentì i genitori.
*
Sogno d’esse
’n quaderno
pe esse
presa dalle
mani tue.
*
Vorrei esse
l’ossigeno
pe esse
fregata da
tutti.
*
Un giorno
vado,
un giorno
vengo.
E la gente
me chiede:
«Da do’
vieni? ’n do’
vai?». E
j’arispondo:
«Saranno pure
cavoli mia».
*
Er buio appare
senza sapé
se ho sonno.
Questi testi sono stati scelti fra i molti scritti dagli alunni di una scuola media, per impulso del loro insegnante, il poeta Alessandro Ricci, negli anni Settanta del Novecento.
Da Romanesca. Voci e visioni di Roma, Il Labirinto, 2011
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