PRIMAVERA
l’ombre di rame ellittiche
una sfera, l’albero
l’ombra
e trine d’archi sul prato,
un volo spaventato di passeri
raggela in aria
gli uguali giri a quella
ronda dei rami,
poi va
lenta per l’aria
vera una
eco
va per le strade l’aria
e va via il sole
un bioccolo di fumo
sull’aia
vanno i passeri
e non sembrano passeri
voli rondoni in alto
è chiaro ancora
e stanno
i nidi alle cimase
e i fili dei panni e senza panni
i nuvoli li sfiocca
l’albero
fiocca petali sul prato,
un tondo bianco
lo stagno vive e muore
e le corolle dei fiori
e i fuochi e i fuchi
e i ronzi
e le verrucarie brune
sulle balaustre
la festa d’estate
e tutte han vesti belle
danzano
in tondo la polacca
e la corte
una fanciulla svenuta
la bacia un povero
raggio
il giorno muore
va per l’aria un’aria di vacanza
un coro lietissimo di giorni
fa prato il prato
e neve e neve
e vento
corre il torrente
abbacina di luce
e poi fulvo e poi nero
e neve e gela
vi pescan dentro
o vi muoiono i cani
i bimbi d’agosto fanno strani
raggi coi rami
il mondo di noi azzurra
a nostra vita orli
nuvoli sfiocca albe
archi
e lene
diroccate mura,
la calma dei rivi
i vivi campi sbalza
come una figuretta
d’abbeccedario
nuvolo nido neve
rondine rivo ramo
la notte non li vede
e non li sente il giorno
di che si prende cura,
e senza tanta virtù
l’animo già mi sfrangia
una lesta vecchiaia
eterna gioventù
d’aver più note le cose
e me scomparso,
scuoletta di Serro il banco blu,
anche un filo di lana
bianco tra quei fili
del nido,
anche una carta stagnola che luccica.
Da I begli occhi del ladro, Il ponte del sale, 2004
Bellissimo questo omaggio a Beppe Salvia ancor più perché trattasi di una poesia che non è fra quelle solitamente citate... Un componimento che coglie l'altissimo ingegno creativo di un Poeta che, ahinoi, ci ha lasciato troppo presto. Quantomai opportuno peraltro il riferimento alla raccolta "I begli occhi del ladro" a cura di Pasquale Di Palmo, il quale ha ricostruito una preziosa bio-bibliografia del Poeta. Grazie!
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