Ti sapevi eterno, lucido
sempreverde che resiste
ad ogni mano, non fiore
che scesa la stagione
muore. Con ignavia
invecchia l’immagine
che incontri allo specchio.
Non ti saranno di conforto i versi
perché non gettano seme
i tuoi giorni.
Non puoi essere giusto
e saldo: vivi nell’errore.
da ARSENALE, n. 2, aprile–giugno 1985
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